In un clima teso e carico di emozioni, la vita di Oylum si trova nuovamente sconvolta da eventi inaspettati. La giovane madre è costretta a lottare contro le azioni malvagie della zia Mualla, che ha rapito suo figlio Can per la seconda volta. Il dolore di Oylum si amplifica quando scopre che Mualla ha deciso di cambiare il nome del bambino in "Behran", onorando così il fratello defunto. Con determinazione, Oylum decide di reagire, rilasciando una dichiarazione esplosiva ad un giornale online con l'aiuto della sua cugina Azra, una giornalista risoluta.

Kahraman si presenta come una figura di sostegno fondamentale in questo momento difficile. Profondamente turbato dalle sofferenze di Oylum, egli si impegna fermamente a restituire il piccolo Can alla madre. Convinto che la responsabilità del rapimento ricada sulla sua zia Mualla, Kahraman intraprende una conversazione seria e diretta con lei, sperando di convincerla a ragionare. Questo tentativo rappresenta un passo cruciale verso la soluzione del conflitto familiare e potrebbe segnare un cambio di rotta nella storia. Tuttavia, rimane incerto se Mualla sarà disposta ad abbandonare i suoi piani ambiziosi.

Oylum affronta Tolga con una verità dolorosa che rivoluziona ulteriormente la sua esistenza. Nel corso di una conversazione pesante, rivela al suo ex marito di non essere la figlia biologica di Guzide e Tarik. Questa scoperta, venuta alla luce durante una disputa accesa con Mualla, getta un'ombra sulle radici familiari di Oylum. Tolga, colto alla sprovvista da questa confessione, si ritrova a riflettere su un passato che non conosceva completamente. Questa rivelazione apre nuove prospettive sulla ricerca di identità e verità, inviando un messaggio chiaro: la forza sta nella conoscenza e nella capacità di superare le avversità con dignità e coraggio.